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Baldacci  "spazio espositivo libertà 6"

Alessandra Casetta

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Qualcosa di me.

Sono un’artista e pittrice italiana.

Il mio percorso artistico nasce prevalentemente con il Trompe l’Oeil, genere di pittura accentuatamente naturalistica, in cui la rappresentazione tende ad una concretezza tale da generale l’illusione del reale; impiegata in special modo in certe nature morte, l’espressione definisce anche gli artifici prospettici usati nell’arte romana, nel Rinascimento, nell’arte barocca e, oggi, come decorazioni d’interni, per dare la percezione di un dilatarsi dell’ambiente. Negli ultimi anni, ho approfondito questa arte, trasferendola sulle mie tele, e facendone una passione, eseguendo varie esecuzioni in residenze private e spazi di diversa destinazione.

Sono stata protagonista di diverse esposizioni in Italia e all’Estero (Europa, Russia, presente anche in Gallerie NewYorkesi nell’ambito quartiere di Chelsea), autrice di mostre personali, durante le quali ho avuto riscontro di successo da parte di un pubblico numeroso, ottenendo notevole consenso nell’Editoria Nazionale.

Creatrice di illusioni, sono in grado di trasformare un soffitto in un cielo di nuvole, di animare muri con panorami di profondità infinita, con scene campestri, marine o, comunque, dove la natura diventa l’attrice principale delle mie opere, rendendole pezzi davvero unici nel loro genere.

Nelle mie opere si intravede chiaramente l’intenzione di spostare il punto di vista dell’osservatore sul soggetto. Volti che penetrano (o escono) dalle tele quasi con movimenti “a sorpresa” (La Bella é arrivata).

La negazione di dipingere spesso e volentieri soggetti centrali o assiali, a parte rari casi in cui non é completamente rifiutata la simmetria, é evidente.

La tecnica del trompe l’oeil, e del realismo, punto di forza di Alessandra Casetta, si sovrappone alla pittura “canonica”. Anche l’uso di materiali come l’olio, scelta non casuale, delinea e conferma questa tendenza.

Ciò che viene rappresentato deriva da una ponderata meditazione non solo sul tema d’ispirazione da raffigurare ma, come già accennato, in che modo potrà essere osservato il tema stesso per dare maggiore stupore. Il soggetto a volte sembra che ruoti, cada o si alzi, o si noti dal retro.

Insomma c’ é l’ intenzione di cambiare il concetto di fruizione evitando contemporaneamente la banalità o di cadere nell’eccessivo surrealismo. Se

proprio si volesse indicare qualche accennata affinità pittorica, certamente dal punto di vista esclusivamente “filosofico” della fruizione si potrebbero ipotizzare, nei suoi dipinti, autori, tra l’altro cronologicamente distanti fra loro, quali Andrea Mantegna (Cristo morto), Salvador Dalì (Christ of St. John of the Cross).

L’elemento luce é importante non solo come ingrediente chiarificante, come di consueto viene utilizzato in alcuni esempi pittorici. Piuttosto viene usato per risaltare una certa tridimensionalità attraverso ombre e chiaro-scuri o altrimenti per creare situazioni oscure, come valore di contrasto, realizzando sfondi tenebrosi (In memoria di me).

Alle virtuose pennellate quasi casuali ma svolte con precisione, si susseguono a volte chiazze sfumate dando un effetto nebuloso.

Non si tratta di dipingere fedelmente la realtà quanto piuttosto una miscela tra elementi reali e onirici.

Nelle mie opere non serve realizzare un’opera per così dire “completa”. Sono sufficienti i segni, i tratti, gli elementi essenziali che danno immediatamente l’idea all’osservatore di ciò che si vuole rappresentare, trasmettendo subito il messaggio del tema ed il momento temporale in cui si svolge.

Anche il fattore tempo penetra nell’opera, i segni essenziali identificato il momento storico tale che l’osservatore non abbia incertezze.

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