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Grande "spazio espositivo libertà 6"

EMANUELA GRANDE

Figlia di un magistrato e di un’insegnante di lettere, sono la secondogenita e ho tre sorelle. Nella mia famiglia di origine ho coltivato l’amore per i viaggi e per l’arte.

 

Nella mia vita c’è una fondamentale carenza che fin dall’infanzia ho supplito con il disegno e con la poesia, con la ricerca cromatica e con la scrittura. Mi mancano la musica, il senso del ritmo e l’orientamento spaziale.

 

Nell’adolescenza ho superato a fatica la timidezza e nell’età adulta ho sviluppato sempre più determinazione e coraggio, cercando di tutelare la mia fragilità.

 

In questi primi anni, in cui si affaccia la senilità, sento un senso di appagamento per ciò che ho saputo realizzare e  per ciò di cui ho saputo godere.

 

La scelta dei miei studi dopo la scuola Media  è stata condizionata dal fatto che a Cremona non esistesse ancora un liceo artistico e dalla mia avversione per il latino. Per non abbandonare il disegno scelsi l’istituto tecnico per geometri e una volta diplomata scartai l’idea di iscrivermi ad Architettura, per seguire il sogno espressivo, ed è così che trovai la culla della mia formazione artistica a Piacenza, presso il Liceo Artistico privato “Felice Gazzola”........

​

Gabbiano

 

Dimmi, azzurro 

        perché non sono gabbiano? 

     Vento, non vedi, 

     sono polline di fiore

     perché non mi porti con te? 

Non più deserta umanità, salsedine amara 

 germogliero' innocente margherita. 

 

 

         Emanuela Grande 1970

Emanuela Grande

Liberamente scritta  

 

Sono libera 

e tu sei libero pure. 

Sono libera di ricordare al mare 

  e di andare 

oggi diciassette aprile a votare 

sono libera oggi si ricordare 

questo immenso grazie che devo

insieme ad un sì rinnovato

al mio liquido amante e alle sue onde spumose

 

che già meravigliarono la mia tenera infanzia

quando dissi in braccio alla mamma 

" Quanto,quanto sapone!"

 

Sono libera di esprimermi 

anche con versi improvvisati e puerili, 

se questo può servire

a portare anche il tuo sì al referendum 

a fermare lo scempio. 

Sono libera 

e tu sei libero pure

nelle tue decisioni, nella scelta di un voto 

 nel valore che dai alla tua vita

negli sforzi applicati 

nel potere che è in te

di cambiare le cose. 

 

Emanuela Grande 

(aprile 2016) 

​

 

Tratto dalla raccolta inedita zebra

(scritta nei primi anni novanta)

​

Non cerco le mie parole 

le lascio venire alle dita

come nuotando le scrivo 

se posso, 

altrimenti 

le ascolto mei suoni

sfiorando la cresta dell'onda 

le lascio libere di disporsi

altrimenti 

le muovo nella schiuma 

dei piatti 

le sposto dall'attenzione

le allontano di scatto

le calpesto

e benché rugiada da prima

le scopro molli e fetenti

sotto i miei tacchi

potrebbero anche arrivarmi 

al ginocchio un domani

salirmi fino alla gola

stringersi non soltanto

sensuali alla vita

ma anche siffocarmi 

al collo, uccidermi

potrebbero anche

le mie parole 

se mostro di non credere

alle loro menzogne 

 

Tirinto

​

Pazienza, se è troppo tardi 

per visitare Tirinto :

ho un ricordo vivo abbastanza (o credo)

il criptoportico, guarda, si vede

sbirciando anche da qui

vengono chiamate anche siringhe

l'imponenza delle mura si gode di più 

in questa ultima luce del giorno

un vecchio con una carriola 

dentro rifiuti apre il cancello

si direbbe li voglia bruciare più avanti

lo seguo indugiando, non vista 

sono curiosa di sapere a quali spazi

conduce la piccola apertura ogivale

non oso inoltrarmi oltre

con lo sguardo e con i passi

mi fa cenno che posso

la piccola scaletta diventa regale

aprendosi tra la doppia cinta

di ciclope mura

sudo più per la soddisfazione 

che per la salita 

il ricordo aveva ridimensionato

può darsi riducendo la magica sensazione

che' da questo percorso 

 

oppure la capacità di meravigliarsi 

non è mai uguale a se stessa

penso quel vecchietto è un tesoro quando torno giù gli do un bacio 

poi mi rivesto con la descrizione 

di sempre, lo ringrazio col tono della voce 

e con l'espressione contenta del volto

si avvicina e mi porge la mano

perché gliela stringa, del resto

si vede bene che non ho denaro con me

ma non ho il tempo di pensare più in la'

perché è lui che mi abbraccia

restituendomi sulla guancia il bacio

che gli avevo promesso in sua assenza

e che forse aveva percepito nell'aria

resto distaccata ma non indifferente 

alla persona improvvisamente spogliata

delle sue sembianze di vecchio

in quegli occhi indovino

tutto il cielo di un uomo. 

Spazio espositivo "Libertà 6"   P.le libertà, 6  29121 Piacenza  tel. 320/7576467

 

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