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Concerti "spazio espositivo libertà 6"

UMBERTO CONCERTI

Eravamo ragazzi. nello studio-soffitta: ingnari quasi completamente del mondo, intenti a cercare i moduli del segno, del colore, di una interpretazione.
 

Il vecchio pavimento in legno aveva qualche buco per dar modo ai topolini di venire a rosicchiare le briciole delle nostre merende.

Facevano essi parte del Gazzola come noi, come le statue del salone, come Concerti, come le anfore appese sotto il portico del cortile, come l 'enorme anfora con i chiodi e la superba Nike, originale di Kleoméne.
E ora, su per le scale, di corsa: a chi arrivaprimo tocca il posto migliore.
Il luogo è eccezionale: nell ‘aula-soffitta i finestroni diffondono un grigio surreale ed il silenzio avvolge tutto.
Concerti è là, aspetta i suoi allievi.
Non sappiamo come gli va oggi: sembra burbero; forse ha peccato di gola con I'anguilla(di cui era ghiotto) al "Pesce Fritto di Po, o forse ha esaminato i nostri lavori del giorno prima.
Sistema la modella nella posa pensata, si mette gli occhiali ed inizia a girare fra i cavalletti ormai tutti occupati.
Ci lascia lavorare. I nostri occhi si consumano nello studio della modella, di un ginocchio, di un occhio:

l’Enrica non è più giovanissima ma perfetta un pò sonnacchiosa: è nata modella, dice, sono modella.

Il nostro maestro ci guida a distanza, poiché ciascuno ha diritto ad
esprimere il suo personale fare; sussurra consigli, magari al momento da noi non capiti. Ormai è con noi, la sua tensione si è dispersa e per noi è giunto il momento creativo.
Lui è lì e in punta di piedi si avvicina ad ognuno di noi, ad ognuno di noi parla, sembra vivere con ognuno di noi il nostro sforzo.
Tutti attorno alla figura in posa: è un'immagine classica che dà sempre uno struggimento interiore; è
terribilmente difficile e lui lo sa.
Quanti problemi da affrontare tante forme: ginocchi, seni, curve, gomiti.Qui, al Gazzola, il nudo è veramente una montagna da scalare, una sfida alle forme, ai chiaroscuri: c’è chi usa la matita, chi sente l’acquerello.
chi l'olio e chi consuma molte gomme. Concerti si avvicina a noi, qualche volta interviene col pennello, col
conte' : pochi segni, poche pennellate!È più propenso che si lavori da soli, pur sbagliando: sempre pronto a darci uno stimolo, a dirci una parola incoraggiante. I momenti dell'intervallo sono altrettante gocce di sapienza che egli ci  regala: facciamo una fumatina guardando i libri e scrutando disegni…… Chiediamo a lui che sa molte cose, ma ha un gran difetto di essere troppo onesto, direi quasi timido.
La sua personalità si apre solo con alcuni dei suoi allievi, forse con coloro che più riescono a capirlo.
Sono orgogliosa di essere stata tra questi.

                                                                                                


 

                                                                                                        LUCIANA DONÀ

 

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